Santa Rita da Cascia la Santa dei casi impossibili a Melfi
Oggi, 22 Maggio, ricorrono i festeggiamenti in onore di Santa Rita da Cascia, la patrona dei casi disperati e impossibili.
È una delle Sante più amate, oggetto di una straordinaria devozione popolare dovuta alla “normalità” dell’esistenza quotidiana da Lei vissuta:
prima sposa e madre, poi vedova e infine monaca agostiniana.
Margherita Lotti, chiamata col diminutivo di Rita, da giovanissima fu data in sposa ad un uomo iroso e brutale col quale ebbe due figli, tuttavia con il suo tenero amore riuscì a trasformare il carattere del marito e a renderlo più docile.
Anche quando il marito fu assassinato (e nel giro di poco tempo anche i figli morirono) ella non si abbandonò al dolore, alla disperazione, al rancore o al desiderio della vendetta.
Provò ad entrare al Monastero Agostiniano di Santa Maria Maddalena, a Cascia, ma fu rifiutata tre volte.
Si adoperò instancabilmente per riappacificare la famiglia del marito con gli assassini, interrompendo così la spirale di odio che si era creata.
Solo dopo ottenne di entrare nel Monastero, nel 1407.
Secondo la leggenda, furono i tre santi protettori Sant’Agostino, San Giovanni Battista e San Nicola da Tolentino a portarla (dallo scoglio di Roccaporena dove si recava per pregare) direttamente nel monastero.
Sempre più immersa nella contemplazione di Cristo, Rita chiede di poter partecipare alla sua passione e nel 1432, assorta in preghiera, si ritrova sulla fronte la ferita di una spina della corona del Crocifisso che persiste fino alla morte, per ben quindici anni.
Poco prima di morire, immobilizzata a letto, chiese ad una sua cugina di portarle una rosa e due fichi dalla casa paterna.
Era il mese di gennaio, in un freddo inverno con la neve, ma i frutti e la rosa c’erano così la cugina glieli portò.
Per Rita sono il segno della bontà di Dio che ha accolto in cielo i suoi due figli e il marito.
La rosa divenne il simbolo per eccellenza di Santa Rita:
“un’esile ed umile donna riuscita a fiorire nonostante le spine che la vita le aveva riservato, donando il buon profumo di Cristo e sciogliendo il gelido inverno di tanti cuori.”
Santa Rita da Cascia la Santa dei casi impossibili a Melfi
La venerazione da parte dei fedeli iniziò subito dopo la sua morte avvenuta il 22 Maggio 1447.
La forza di Santa Rita è nella capacità di parlare ad ogni cuore e di partecipare a tutti i problemi della vita quotidiana.
La Sua intercessione è così potente che il popolo devoto la chiama “Santa dei casi impossibili, avvocata dei casi disperati”.
Nel giorno della sua festa, il 22 Maggio, durante le celebrazioni eucaristiche, si svolge la benedizione delle rose portate dai fedeli.
Anche a Melfi la comunità dei fedeli è molto devota a Santa Rita da Cascia: diverse statue e rappresentazioni sono infatti conservate nelle Chiese della città.
Chiesa del Carmine – Santa Rita
Santa Rita – Chiesa del Carmine
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