L’Ultima Cena della Cattedrale di Melfi
Roma, Milano, Firenze, Torino, Napoli: nessuna tra le più importanti città d’arte italiane conosce questa spettacolare rappresentazione dell’Ultima Cena. Essa è conservata a Melfi, nell’imponente Cattedrale di Santa Maria Assunta!
Quanti di voi l’hanno mai osservata attentamente? Nessuno o quasi…
Posta sulla navata centrale e proprio sul portone principale della Chiesa, entrando ce la ritroviamo alle spalle e difficilmente ci voltiamo ad osservarla…
Stessa cosa succede uscendo. La maggior parte delle volte abbiamo lo sguardo ad altezza uomo, e seppur ci buttiamo un occhio, è troppo in alto per guardarla attentamente.
Eppure è una tela dalle enormi dimensioni che farebbe invidia a quella più famosa di Leonardo Da Vinci per la cura minuziosa dei particolari.
Gli storici la fanno risalire ad un periodo compreso tra il XVII e il XVIII secolo, seppur non si conosce chi sia l’autore.
Si vocifera sia proveniente dalla scuola romana dei Carracci, ma nessuno ha mai attribuito con certezza la paternità dell’opera.
Ingrandite la foto che abbiamo realizzato e osservate tutto attentamente: 17 persone sono raffigurate nella scena; Gesù al centro, 12 apostoli seduti con lui, più 4 servi.
L’Ultima Cena della Cattedrale di Melfi
In primo piano Giuda Iscariota, distinguibile immediatamente perché regge nella mano destra un sacchetto contenente sicuramente i 30 denari, simbolo del tradimento. Alla sinistra di Gesù (colui che sembra il più anziano di tutti) dovrebbe essere San Pietro.
L’agnello nel piatto dinanzi a Gesù, il pane sulla tavola…
Fin qui niente di strano sembra…
Dopodichè gli amanti del mistero e degli intrighi, potrebbero benissimo supporre che Dan Brown sia venuto a Melfi ad osservare questo dipinto e abbia preso spunto per il suo famosissimo Codice Da Vinci.
Alla destra di Gesù, sembrerebbe che una donna stia dormendo poggiata su di lui…
Dietro, come sfondo a tutto, un altro quadro che rappresenta (ad una prima occhiata) un paesaggio dell’Arcadia (un luogo idilliaco in cui l’uomo vive in armonia con la natura), un dipinto in un dipinto insomma…
Il calice che Gesù avrebbe usato è posto (invece che dinanzi a lui) all’estrema destra del tavolo, quasi protetto da 3 apostoli.
A questo punto quindi, si potrebbe chiedere quale sia il messaggio nascosto in questo stupendo quadro e soprattutto, perché proprio questo fra tutti quelli presente nella Cattedrale sia di origine sconosciuta?
Ma per noi, resta una delle opere più belle ed importanti che almeno una volta nella vita vale la pena di osservare attentamente. Al pari di opere più famose custodite in città altrettanto famose.
Perciò, entrando in Cattedrale, alzate la testa e guardatevi alle spalle, la meraviglia sarà davanti ai vostri occhi…
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