L’opera Il Rigoletto al Castello di Melfi
È andata in scena questa sera, Mercoledì 31 Luglio 2019, al Castello di Melfi una meravigliosa opera lirica: il Rigoletto di Giuseppe Verdi.
Annoverata tra le opere più conosciute dell’artista, insieme alla Traviata e al Trovatore, forma la cosiddetta “Trilogia Popolare”.
Intenso dramma di passione, tradimento, amore filiale e vendetta, Rigoletto offre una combinazione di ricchezza melodica e potenza drammatica.
La vicenda è ambientata a Mantova, nel XVI secolo.
Rigoletto, gobbo buffone di corte, ha una figlia, Gilda, la cui esistenza tenta di mantenere segreta ai cortigiani, molti dei quali intendono vendicarsi di lui per le sue beffe feroci.
Gilda si è invaghita, credendolo un povero studente, del frivolo e incostante duca di Mantova, introdottosi furtivamente nella sua casa per farle una corte appassionata.
In un secondo tempo i cortigiani del duca, che intendono vendicarsi di Rigoletto, rapiscono Gilda e la conducono al palazzo, credendola però l’amante e non la figlia del buffone.
L’opera Il Rigoletto al Castello di Melfi
Quando Rigoletto vi incontra la figlia, che, sedotta dal duca, si dispera per la sua sorte, giura di vendicarne l’onta e, ingaggiato un sicario, Sparafucile, ordisce la vendetta.
Ma all’ultimo momento Gilda, ancora innamorata del duca, si sostituisce a lui e cade pugnalata in sua vece.
(Fonte web)
In foto gli artisti de La Camerata delle Arti che si sono esibiti sul palco nel Castello di Melfi
Forse non tutti sanno che il 3 giugno 1850 Verdi scriveva a Piave:
«In quanto al titolo quando non si possa tenere Le roi s’amuse, che sarebbe bello…
Il titolo deve essere necessariamente La maledizione di Vallier, ossia per essere più corto La maledizione.
Tutto il soggetto è in quella maledizione che diventa anche morale.
Un infelice padre che piange l’onore tolto alla sua figlia, deriso da un buffone di corte che il padre maledice, e questa maledizione coglie in una maniera spaventosa il buffone, mi sembra morale e grande, al sommo grande».
La decisione finale sul titolo cadde sul nome del protagonista, cambiandolo da Triboletto, traduzione “letterale” dell’originale Triboulet, a Rigoletto (dal francese rigoler, che significa scherzare).