L’8 Maggio San Michele e la Madonna di Pompei
Oggi 8 Maggio molti sono gli avvenimenti che si sono susseguiti nel corso della storia.
Il primo risale al 490 D.C., anno in cui Elvio Emanuele, signore del Monte Gargano (Foggia) aveva smarrito il più bel toro della sua mandria, ritrovandolo dentro una caverna inaccessibile.
Vista l’impossibilità di recuperarlo, decise di ucciderlo con una freccia del suo arco; ma la freccia inspiegabilmente invece di colpire il toro, girò su sé stessa colpendo il tiratore ad un occhio.
Meravigliato e ferito, il signorotto si recò dal suo Vescovo (San Lorenzo Maiorano Vescovo di Siponto) e raccontò il fatto prodigioso.
Il Vescovo indisse allora tre giorni di preghiere e di penitenza.
Dopodiché San Michele apparve all’ingresso della grotta e rivelò al vescovo:
“Io sono l’Arcangelo Michele e sto sempre alla presenza di Dio.
La caverna è a me sacra, è una mia scelta, io stesso ne sono vigile custode.
Là dove si spalanca la roccia, possono essere perdonati i peccati degli uomini…
Quel che sarà chiesto nella preghiera, sarà esaudito.
Quindi dedica la grotta al culto cristilano”
Ma il santo Vescovo non diede seguito alla richiesta dell’Arcangelo, perché sul monte persisteva il culto pagano.
Due anni dopo, nel 492 Siponto era assediata dalle orde del re barbaro Odoacre: ormai allo stremo, il vescovo e il popolo si riunirono in preghiera, durante una tregua, e qui riapparve l’Arcangelo al Vescovo, promettendo loro la vittoria.
Successivamente, il Vescovo fece costruire all’ingresso della grotta, una chiesa dedicata a San Michele e la inaugurò il 29 settembre 493.
La Sacra Grotta è rimasta sempre un luogo di culto mai consacrato da vescovi e nei secoli divenne celebre una delle mete più frequentate dai pellegrini cristiani.
Conosciuta come “Celeste Basilica” è insieme a Gerusalemme, Roma, Loreto e Santiago di Compostella, uno dei poli sacri dell’Alto Medioevo.
L’8 Maggio San Michele e la Madonna di Pompei
Ma come si collega il culto di San Michele a quello della Madonna di Pompei?
Si tratta di una curiosità che conoscono veramente in pochissimi, anche tra i più devoti alla Madonna di Pompei.
La devozione alla Vergine del Rosario nella cittadina di Pompei risale all’arrivo (come amministratore dei beni della contessa Marianna Farnararo vedova De Fusco) dell’avvocato Bartolo Longo, tornato alla fede dopo un lungo periodo di crisi.
Il Beato Bartolo Longo (originario della Puglia) ebbe un sincero e filiale amore verso la Vergine Maria.
Allo stesso tempo, nutrì una vera ed autentica devozione verso l’Arcangelo Michele che dichiarò essere “il naturale protettore” della Valle di Pompei e delle opere pompeiane.
Il beato Longo volle che 2 volte l’anno si facesse la supplica in modo solenne alla Vergine del Rosario di Pompei: la prima Domenica di Ottobre (che è il mese del rosario) e l’8 Maggio.
È lo stesso Bartolo Longo che, nel 1907, in una lettera indirizzata al Priore Alberti Lepidi (maestro del sacro Palazzo Apostolico in Roma) dà la spiegazione della sua devozione all’Arcangelo Michele:
“Sin senza ragione sin dal cominciamento del Tempio tra tutti i beati Comprensori del cielo, noi prescegliemmo San Michele Arcangelo a singolare Custode e Difensore delle opere di Dio nella Valle Pompeiana.
E scegliemmo il giorno 8 di Maggio, dedicato a San Michele, per porre la prima pietra del Santuario di Maria in Valle di Pompei.“
Ecco perché durante i festeggiamenti di oggi in onore di San Michele un particolare momento devozionale è dedicato proprio alla Supplica alla Madonna di Pompei.
Anche in Basilicata, a Monticchio, nella splendida cornice dei laghi, vi è un luogo di culto dedicato interamente a San Michele: un’Abbazia dalla muratura bianca che spicca tra il fogliame degli alberi e incastonata nella roccia del Monte Vulture.
Facciamo gli Auguri di Buon Onomastico a tutti coloro i quali portano il nome dell’Arcangelo Michele.
Ecco tutte le foto della storia
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